Revisioni discordanti

Il volume crescente di ricerche e articoli scientifici determina la possibilità che chi deve utilizzare le informazioni sull’efficacia degli interventi sanitari si trovi sempre più esposto a messaggi contrastanti e talora confondenti. Questo può avvenire non solo a livello dei singoli studi, ma anche nelle sintesi di letteratura originariamente sviluppate proprio nel tentativo di risolvere il problema della non-univocità dei risultati della letteratura primaria.

Cosa fare quando più revisioni sistematiche, effettuate da gruppi di revisione indipendenti, affrontano lo stesso quesito, ma arrivano a conclusioni discordanti?

Recentemente la letteratura scientifica ha ospitato dibattiti molto accesi a seguito della pubblicazione di revisioni sistematiche che presentavano risultati discordanti. Esempi sono le revisioni sistematiche sull’efficacia dello screening mammografico, sulla chemioterapia nel tumore del polmone, della somministrazione di albumina e della terapia antibiotico-profilattica nei pazienti critici in terapia intensiva.

A quale revisione sistematica bisogna credere? Quali possono essere i motivi che hanno portato alcune revisioni sistematiche a rispondere positivamente ai quesiti posti e altre invece negare l’esistenza di benefici misurabili? Come affrontare criticamente in modo costruttivo il fenomeno della non riproducibilità delle revisioni sistematiche?

L’obiettivo principale del programma di ricerca è valutare la validità e la riproducibilità dei risultati ottenuti da revisioni sistematiche, con particolare attenzione alle seguenti aree: oncologia, cardiologia, neurologia, odontoiatria e sanità pubblica. Le unità di ricerca si sono proposte di studiare quanto è frequente il fenomeno della replicazione di revisioni sistematiche sullo stesso argomento, quanto spesso le diverse rivesioni sistematiche giungono a risultati discordanti, perché questo accade, quali sono le implicazioni nella formulazione delle raccomandazioni.

Il principale prodotto del programma di ricerca sarà la realizzazione di uno strumento per la valutazione critica dei determinanti delle discordanze e per adottare decisioni in campo clinico e in politica sanitaria.